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Il custode del tempo
Storie di paesi e genti perdute nella luce calda del sole del mezzogiorno.
Un ciclo di lavori che Sciolan, attraverso l’elemento della terra è in grado di raccontare, una poesia ancestrale fatta di gesti e rituali che, come radici profonde, solcano la storia degli uomini
Di origine francese, Renato Sciolan, è nato Bari nel 1950 dove attualmente vive e lavora.
Ancora dodicenne si avvicinò al mondo studiando e sperimentando tecniche scultoree e incisorie che si resero fondamentali per il prosieguo del suo operato.
Si definisce pittore impressionista – chiarista, predilige dipingere i paesaggi senza, però, trascurare le figure e le nature morte.
La sua è una continua ricerca di nuovi modi espressivi di pittura che alternano il figurativo all’astratto, le figure con paesaggi.
Nascono cosi, “brani di pittura” di varie forme e intensità.
E’ un pittore in continua ascesa. Il suo nome compare su numerosi cataloghi d’arte sia nazionali che esteri.
Paesaggi Mediterranei
Il punto di partenza dei lavori di Sciolan è costituito dall’interesse dell’artista verso l’evoluzione degli elementi quotidiani il suo è un rapporto con l’ambiente nel senso più ampio, egli punta a creare una spazialità che sia evocativa di memorie
Ci si perde in racconti ed emozioni che tornano alla mente stimolati da colori e architetture mediterranee, una forza intrinseca in ogni sua opera, sembra volerci comunicare gli stessi odori, gli stessi suoni, che hanno accompagnato il lungo percorso dell’artista.
È un patrimonio culturale immenso quello sedimentatosi, nel corso dei secoli, sulle rive del Mediterraneo. Un patrimonio che rappresenta un lievito straordinario per far crescere nuove consapevolezze e sostenere – con la forza della conoscenza di un comune passato che può costruire nuove architetture per il comune futuro – quel difficile e ineludibile lavoro di incontro, integrazioni, interazioni fra popoli e culture, che rappresenta l’unica base solida per vincere la sfide del presente e del futuro.
Memory
Sciolan si propone attraverso le opere denominate “Memory” di poter instaurare una base di dialogo emozionale tra artista e spettatore, affinchè dalle sue visioni si possano ricongiungere percorsi di vita e ricordi emozionali di un patrimonio passato socio-culturale ma sempre vivo e presente, radicato in ogni essere e che molto spesso giacciono immobili, in fondo alle nostre anime in attesa di essere riconsiderate. La memoria può essere un’inesorabile testimone di vita permettendo per ognuno di noi, di essere il custode di un proprio tempo, perché a volte viene restituito, in un solo un fotogramma, l’intero universo cosmico del nostro vissuto.
I colori dell’anima
Infondo cos’è un ricordo? E’ qualcosa che non c’è più, un periodo gioioso o triste della nostra vita che non è mai andato via, è lì fermo in attesa sempre pronto a riaffiorare alla prima occasione che gli viene data, meglio sarebbe soffermarsi su uno di essi e tentare di poter dare una risposta a qualcosa che volevamo sapere e che per certi versi è rimasta solo domanda.
La vita è fatta di attimi, che restano impressi nel cuore come foto, attimi perduti nella lontananza di un tempo che inesorabilmente scorre via, giorno dopo giorno, senza mai avere la possibilità di soffermarsi, di elaborare e poter vivere al meglio quell’attimo di tempo.
Usando un’aforisma: “al cuor non si comanda” e se è vero che questi è tanto forte da poter far rivivere tali emozioni queste rimarranno eterne, attimi di vita anche se vissute brevemente, ma così intense, da restare incancellabili, accanto ad altre che susseguiranno e che si depositeranno nello scrigno della memoria, dolci, infinite e immense.
E’ decisamente una dichiarazione forte di poesia, quella con la quale Renato Sciolan, coglie quegli “Attimi” scolpiti nel tempo che rimangono così fortemente impressi anche nelle realizzazioni delle sue opere, attimi, posati nel bianco della tela, da pennellate intrise da una tavolozza ricca di colori, che come emozioni indelebili dell’anima si colorano di toni freschi, malinconici, ma anche incandescenti come lava viva. Una serie di opere in cui Sciolan, apre le stanze della sua anima, stanze per molto tempo rimaste chiuse; dietro quelle porte ritrova i ricordi, immagini fissate in modo indelebile nella memoria in cui gioie, speranze, sogni, amori, rabbia e malinconia, si muovono leggere attraverso emozioni e pensieri, in cerca di valori che diano il senso al proprio essere, attimi capaci di raggiungere il cuore e che si fermano dinnanzi ad uno sguardo socchiuso posandosi, per poi effimere svanire.
La sua continua ricerca della verità a tratti impietosa ed esasperata, dolce e struggente, fa sì che l’artista ci doni una lettura dei colori dell’anima.
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Hanno detto di lui:
“A Renato Sciolan non è impedito di mantenere una sua completa autonomia di libertà di scelta, lontane da ogni sogno di riflusso o passato gioco rappresentativo, egli non sperimenta, non cerca soluzioni, il suo atto creativo è insieme scoperta, ipotesi, teoria, dimostrazione e risultato”.